LE TONICHE ESTRINSECA
ED INTRINSECA DELL’ INTERVALLO
Gli intervalli
possono essere sicuramente considerati come gli elementi più arcaici ed
elementari della musica, essi vengono prima delle scale diatoniche, forse anche
prima degli overtones e su questi ultimi ci sarebbe molto da dire e soprattutto molto da disdire considerando
la teoria di Hindemith su di essi.
Anche la musica è governata da una forza gravitazionale
incoercibile che interagisce con la percezione umana del suono. Questa forza
agisce in particolare sugli intervalli ma in maniera diversa a seconda che
l’intervallo lo consideriamo nel contesto di una scala diatonica e quindi gioco
forza nell’ambito di una tonalità (tonica estrinseca dell’intervallo) oppure
fine a se stesso e cioè avulso da qualsiasi concezione di carattere tonale e
quindi non rientrante in un concetto diatonico (tonica intrinseca
dell’intervallo).
TONICA ESTRINSECA DELL’INTERVALLO:
Consideriamo la scala cromatica di C, cioè la scala che ha C
per centro tonale e che procede per semitoni fino all’altro C. D’altronde tutte
le scale diatoniche alterate e non alterate sono estratte dalla scala cromatica
quindi non ha senso considerarle una per una.
Gli intervalli C/C# - C/D – C/D# - C/E – C/F - C/F# - C/G – C/G#
- C/A – C/A# - C/B hanno la loro tonica in C perché subiscono l’attrazione
del centro tonale che è ovviamente C e quindi tendono a risolvere in C
TONICA INTRINSECA ALL’INTERVALLO
Qualsiasi intervallo in aggiunta alla sua attrazione verso
il centro tonale possiede una sua “tonica intrinseca” verso la quale l’altra
nota dell’intervallo tende a risolvere. Questo concetto vale soprattutto nell’ambito
della armonia intervallare nella quale non sono considerate le scale
diatoniche.
Analizzo i vari intervalli:
Minor 2nd – tonica superiore
Major 2nd – tonica inferiore
Minor 3rd - tonica
superiore
Major 3rd – tonica inferiore
Perfect 4th – tonica superiore
Augmented
4th – tonica inferiore
Perfect 5th
– tonica inferiore
Augmented 5th
– tonica superiore
Major 6th
– tonica inferiore
Minor 7th
– tonica superiore
Major 7th
– tonica inferiore
L’utilità di tutto ciò nell’ambito della composizione di una
line intervallare sta nel fatto che la nota verso la quale l’intervallo tende a
risolvere può diventare una ancora tonale e cioè un centro tonale provvisorio
dal quale parte una scala diatonica e quindi senza escludere nella composizione
intervallare la presenza di isole diatoniche tonali oppure modali.
Quindi la tonalità è flessibile ed in continuo flusso con
temporanei punti di tonalità. La tonalità intesa in questo modo non richiede
più un ordine terziario diatonico della armonizzazione, non è centrata
necessariamente su una sola tonica centrale per la intera composizione. Questo
movimento armonico intervallare con creazione di centri tonali provvisori ha
più potenza tonale degli insignificanti assortimenti di note che vengono
ascoltati di routine, questi centri tonali che possono includere tutte le
dodici note in rotazione e non hanno necessità di risolvere.