INTRODUZIONE
Questa
opera nasce con l'intento di dare un contributo alla conoscenza della Armonia
Modale.
Le informazioni in essa contenute non sono propedeutiche ma dedicate a musicisti che già hanno familiarità con il jazz tonale, la musica d’arte e con il tonalismo in generale. L’ opera è destinata a musicisti che sentano la necessità di suonare senza modelli imitativi e che abbiano dentro il loro animo qualcosa da volere esprimere. A mio parere le conoscenze propedeutiche alle quali accennavo sono indispensabili e costituiscono il presupposto fondamentale per l'ulteriore studio esposto in questa opera. Quanto è contenuto in questa opera è volutamente sintetico perché ho ritenuto inutile dilungarmi su questioni che dovrebbero essere già acquisite.
Le informazioni in essa contenute non sono propedeutiche ma dedicate a musicisti che già hanno familiarità con il jazz tonale, la musica d’arte e con il tonalismo in generale. L’ opera è destinata a musicisti che sentano la necessità di suonare senza modelli imitativi e che abbiano dentro il loro animo qualcosa da volere esprimere. A mio parere le conoscenze propedeutiche alle quali accennavo sono indispensabili e costituiscono il presupposto fondamentale per l'ulteriore studio esposto in questa opera. Quanto è contenuto in questa opera è volutamente sintetico perché ho ritenuto inutile dilungarmi su questioni che dovrebbero essere già acquisite.
Il jazz modale ed il modalismo in generale
richiedono un nuovo modo di pensare. La musica tonale corre lungo i suoi binari
prefissati e prevedibili, quella modale è generatrice di una grande libertà
espressiva in quanto non si basa tanto sulla melodia quanto sui colori modali.
La musica modale, per le potenzialità espressive che consente, deve essere interpretata ed adeguata al proprio carattere musicale, alle proprie radici culturali, alla propria storia.
La musica modale, per le potenzialità espressive che consente, deve essere interpretata ed adeguata al proprio carattere musicale, alle proprie radici culturali, alla propria storia.
E'
necessario approcciare questo testo con un atteggiamento propositivo ed
emotivamente ricettivo, guardandosi dentro per estrapolare i concetti ed
esprimere se stessi. Sono convinto che i modelli americani ed anche molta
musica colta ci abbiano insegnato molto ma ci hanno anche influenzato troppo.
Ogni musicista dovrebbe fare uno sforzo per riscoprire ciò che gli appartiene.
Parlando ad esempio dei popoli del bacino del mediterraneo, l’intima radice
culturale, antropologica e storica non è la musica nero-americana bensì la
cultura del mondo arabo di cui i Paesi del Mediterraneo, in particolare l'Italia
meridionale, sono intrisi. Ognuno deve riscoprire la propria radice.
Al
musicista che voglia evolversi non servono i pattern o lo pseudo-jazz propinato
dai mezzi di comunicazione di massa, non servono le scale aggiustate da uno
scaltro tonalismo occidentale.
Il Modalismo è tutt'altro che un processo storicamente concluso ed archiviato.
Il Modalismo è tutt'altro che un processo storicamente concluso ed archiviato.
Il jazzista e l’interprete di musica colta
attraversano in genere tre fasi (cfr A. Profeta, "Sud", in Parole e
musica - idee jazz dal sud italiano, ed. Orsaramusica):
1- All'inizio comincia a suonare sulla base di
modelli di cui tenta una imitazione.
2- In una fase successiva è in parte consapevole di avere un proprio mondo espressivo.
3- In una terza fase il musicista si rende conto di possedere dentro di se un personale linguaggio.
Proprio a livello della seconda e soprattutto della terza fase, intende intervenire il presente contributo. Il suo scopo è quello di fornire la mentalità e le conoscenze armoniche che consentano al Musicista una posizione espressiva autonoma e personale della propria musicalità.
Come è evidente, questa opera è un punto di arrivo per chi ha saturato l’Armonia tonale ed un punto di partenza per il musicista che voglia dedicarsi alla Armonia modale.
La mia aspettativa è che, con lo studio sereno e senza pregiudizi di questo testo, anche il semplice appassionato potrà rendersi finalmente consapevole dei reali meccanismi che sono alla base di quel fenomeno meraviglioso ed entusiasmante che chiamiamo “ Musica” e che - a torto - è stato per troppo tempo recluso nei limiti di un “Turn Around”.
2- In una fase successiva è in parte consapevole di avere un proprio mondo espressivo.
3- In una terza fase il musicista si rende conto di possedere dentro di se un personale linguaggio.
Proprio a livello della seconda e soprattutto della terza fase, intende intervenire il presente contributo. Il suo scopo è quello di fornire la mentalità e le conoscenze armoniche che consentano al Musicista una posizione espressiva autonoma e personale della propria musicalità.
Come è evidente, questa opera è un punto di arrivo per chi ha saturato l’Armonia tonale ed un punto di partenza per il musicista che voglia dedicarsi alla Armonia modale.
La mia aspettativa è che, con lo studio sereno e senza pregiudizi di questo testo, anche il semplice appassionato potrà rendersi finalmente consapevole dei reali meccanismi che sono alla base di quel fenomeno meraviglioso ed entusiasmante che chiamiamo “ Musica” e che - a torto - è stato per troppo tempo recluso nei limiti di un “Turn Around”.
ANCHE
SE LA MUSICA E' FATTA DI ISTINTUALITA' E DI EMOZIONI, LO STUDIO DELL'ARMONIA
MODALE E' FATTO DI NOZIONI CHE COMUNQUE BISOGNA CONOSCERE MA GLI ASPETTI PIU'
COMPLESSI DI QUESTO STUDIO NON SONO LA MEMORIZZAZIONE E L'ASSIMILAZIONE DI
NOZIONI TECNICHE MA IL SUPERAMENTO, PER CHI E’ INTERESSATO ALLA ARMONIA MODALE,
DEI MODELLI TONALI.
Per
quanto riguarda l’Armonia tonale c‘è una gran quantità di testi, quasi tutti di
buon livello, molti di essi in lingua inglese. Nel campo della Armonia modale
la letteratura è meno abbondante ed i pochi testi di buon livello sono scritti
in lingua inglese e sono quindi impegnativi da studiare per chi ha problemi in
tal senso.
In questo testo mi sforzerò di trasmettervi le
mie conoscenze che sono il frutto dei miei studi, della mia esperienza e della
mia sensibilità.
La maggiore difficoltà, a mio parere, non è
tanto in funzione dello studio in senso didattico o della esercitazione al
pianoforte ma piuttosto per convertire al pensiero modale una mentalità
formatasi con gli studi classici, per mettere da parte il tonalismo dirompente
della musica pop proposto dai media, per isolare l’influenza tonalistica
afroamericana soprattutto di carattere jazzistico.
La
formazione di una mentalità modale presuppone prima di tutto la cancellazione o quasi della mentalità tonale
e successivamente la costruzione del
pensiero modale.
Per entrare nella Armonia modale non è
sufficiente imparare le scale modali, è come dire che per parlare basta
imparare l’alfabeto. Le scale modali sono i mattoni sui quali poi si costruisce
il pensiero modale, per costruire tale pensiero non occorre esclusivamente
studiare scale, accordi, eccetera, che comunque bisogna conoscere, occorre piuttosto
ascoltare musica modale scegliendone la tipologia sulla base del gusto
personale all’inizio per poi crearsi una propria identità, occorre entrare nella cultura che ha generato la musica modale
ad esempio leggendo qualche testo di Pierpaolo De Giorgi, canti gregoriani,
Music of the Sayyids and the Dervishes (Gurdjieff – De Hartmann), studi sulla
cultura del periodo apollineo e dionisiaco della civiltà greca antica, visitare
musei, zone archeologiche, solo per fare degli esempi.
“Non puoi risolvere un problema con
lo stesso pensiero che hai usato per crearlo” (A. Einstein).
L’Armonia tonale dispone di livelli gerarchici
che dispongono i giri armonici in maniera obbligata, consente per questo motivo
una libertà limitata al musicista tonale, inoltre in essa è la melodia che
assume una importanza fondamentale. In Armonia modale la melodia non ha tanta
importanza, è possibile che essa compaia nel corso della composizione anche più
volte in forma di ritornello rivisto da diverse angolazioni ma poi lascia
libero spazio al sapore del Modo, a me è capitato anche di comporre senza linea
melodica intesa come ritornello.
In Armonia modale la cosa più importante è
esprimersi utilizzando il Modo che è
il centro di tutto, esso rappresenta per il musicista la materializzazione
acustica di una sensazione, di un sentimento. Anche in Armonia modale esistono
delle regole armoniche come in Armonia tonale, ma non sono tanto stringenti e
tanto obbligate, per cui essa consente al musicista una maggiore libertà espressiva.
Sono convinto del fatto che, come già accennato, molti musicisti attraversano tre fasi nella
propria formazione. In una prima fase eseguono ed interpretano nel caso della
musica d’arte oppure nel caso dei jazzisti imitano servendosi di modelli, in
una seconda fase si rendono conto di possedere potenzialità espressive autonome
ma hanno delle difficoltà a realizzarle, in una terza fase le realizzano.
Ritengo che lo studio della Armonia modale debba intervenire nella seconda fase
per dare al musicista i mezzi tecnici per costruire i suo linguaggio
espressivo. E’ evidente che lo stesso percorso creativo può essere realizzato
nel campo della Armonia tonale, ma il mio parere è che l’armonia modale
consente maggiore libertà espressiva e comunque una libertà espressiva diversa.
Bisogna
però avere qualcosa da dire
altrimenti si rimane nella fase imitativa oppure interpretativo/esecutiva e si
può diventare anche molto bravi in tale fase e la cosa è anche molto
impegnativa; la storia ci ha insegnato comunque che rimane chi ha qualcosa da
dire e da dare, chi lancia un messaggio interessante e diverso da quelli già
esistenti.
Il
progetto che seguirò sarà quello di trattare la “Verticalizzazione della
Armonia Tonale” che ci permette di smussare la ovvietà e ripetitività dei
giri armonici della armonia tonale, per poi passare alla Armonia Modale
e successivamente alla Armonia Modale/cromatica e Cromatica.
Prima
di entrare nel mondo della Armonia modale nel capitolo “Generalità
propedeutiche alla Armonia modale” approfondirò argomenti che ritengo
indispensabili per il successivo studio. Tratterò anche i Modi orientali, i
Modi trasposizione limitata. Sarà poi trattata la Bimodalità, la Trimodalità,
cioè Modi diversi che suonano simultaneamente e l’Armonia quartale. Nel corso
dello studio dell’opera il lettore avrà a disposizione la mia discografia, le
composizioni sono create ed eseguite da me in “solo piano”, essa costituirà un
elemento indispensabile di studio nel senso che va considerata come parte
integrante di questo libro. Questo materiale musicale a mio avviso è di grande
importanza per entrare nel pensiero modale e nel sound modale. E’ necessario comunque che vi armiate di
pazienza perché il vostro approccio alla composizione ed alla improvvisazione
sarà d’ora in poi molto diverso. Tutto ciò che dico è valido per ogni stile
musicale: L’Armonia modale parte da un
concetto come l’Armonia tonale e come quest’ultima può essere adoperata
in musica classica, jazz, musica pop, etnica, ottenendo risultati interessanti.
Comporrete ed improvviserete nello stile che maggiormente vi piace, personalmente lo faccio in uno stile classico
avanguardista.